sabato 31 agosto 2013

DEFICIT DI ADENILSUCCINASI

Il deficit di adenilsuccinasi è una rarissima malattia geneticamente determinata afferente al gruppo dei disordini del metabolismo delle purine e delle pirimidine.
E' caratterizzata da ritardo psicomotorio, autismo, epilessia e ipotonia.
Descrizione
I sintomi della malattia sono di tipo neurolgico e includono: ritardo psicomotorio di grado severo (ma sono descritti anche casi con ritardo moderato), autismo, epilessia ed ipotonia. Sono state riportate anche anomalie cerebrali aspecifiche come microcefalia, ipoplasia del verme cerebellare, atrofia cerebrale, cambiamenti della sostanza bianca, perdita di mielinizzazione e lissencefalia.
La malattia è stata descritta per la prima volta nel 1984. Le descrizioni fino ad ora riportate suggeriscono che ci sia una varietà clinica della malattia e due presentazioni cliniche principali sono state identificate:

tipo 1: è la forma più severa ed è caratterizzata da ritardo psicomotorio ed epilessia
tipo 2: si presenta con ritardo psicomotorio e lievi sintomi autistici.
A causa del deficit dell'enzima adenilsuccinasi due prodotti della defosforilazione normalmente non rilevabili compaiono nelle urine, nel liquido cefalorachidiano e, in misura minore, nel plasma: si tratta della succiniladenosina (S-Ado) e del riboside carbossamide succinilaminoimidazolo (SAICAR).
Nessun paziente presenta la mancanza totale dell'enzima: la perdita completa dell'attività di questo enzima nell'uomo è probabilmente incompatibile con la vita.
Non è ancora chiaro se i sintomi siano dovuti a un deficit di purine, alla tossicità di prodotti derivati dal loro metabolismo o al danno di qualche altra via o sistema.

Cause
La malattia è geneticamente determinata: il gene responsabile, ADSL, è localizzato sul cromosoma 22 (regione 22q13.1-13.2). Ad oggi sono state descritte 38 mutazioni-malattia: la maggior parte dei pazienti risulta essere eterozigote composto per due di queste mutazioni.
Consulenza genetica
E' indicata. La malattia si trasmette con modalità autosomica recessiva: gli affetti nascono, cioè, da genitori portatori sani con una probabilità del 25% ad ogni gravidanza ed indipendentemente dal sesso del nascituro. Per le coppie che abbiano già avuto un figlio affetto, nel quale siano già state identificate le mutazioni, è possibile eseguire la diagnosi genetica prenatale.
Popolazione affetta
Non si hanno dati sulla prevalenza, ma si stima che la malattia sia rarissima. 

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