giovedì 3 ottobre 2013

MALATTIE EREDITARIE, GENETICHE E CONGENITE (2)

Reinidirizzamento alla versione aggiornata in corso, attendere prego...

[...leggi qui la prima parte]   ...ad aberrazioni cromosomiche de novo, cioè non presenti nel genitore e dovute ad eventi pre o post-zigotici di ricombinazione sbilanciata fra i cromosomi. A meno che il difetto cromosomico non sia presente in una certa quota di spermatozoi o cellule uovo del genitore, sarebbe improprio definire la malattia come ereditaria. Allo stesso modo, poichè nella maggior parte dei casi la gravità di queste sindromi impedisce all’individuo affetto di riprodursi, la patologia non è in realtà trasmissibile.

In realtà tutta la patologia causata da mutazioni genetiche de novo (sia essa cromosomica o genica) meriterebbe una discussione più approfondita (per la differenza fra patologia cromosomica e patologia genica puoi leggere qui). In linea di massima, il termine de novo viene utilizzato per etichettare una mutazione che, identificata nel soggetto affetto, non riesce ad essere identificata in nessuno dei due genitori. Ciò può avere sostanzialmente due cause: (1) il difetto genetico è post-zigotico, insorto cioè nelle fasi replicative precoci delle cellule embrionali e, come tale, sarà presente soltanto in alcune cellule del soggetto affetto. Si parla in tal caso di mutazione somatica del soggetto affetto. (2) Il difetto genetico è pre-zigotico, essendo presente in uno dei due genitori, ma solo in alcune cellule delle gonadi (e a volte del resto corpo). Si parla in tal caso di mosaicismo gonadico e somatico parentale. Il genitore in tal caso sarà del tutto asintomatico o solo blandamente affetto e avrà un rischio empirico (solitamente stimato attorno al 5%) di ritrasmettere la mutazione in tutti i concepimenti successivi. In tal caso, la malattia si potrebbe definire ereditaria. Non tutti i difetti pre-zigotici sono tuttavia presenti a mosaico. In molti casi si pensa in effetti che la mutazione insorga in un singolo spermatozoo o in una singola cellula uovo. In tal caso, poichè l’evento mutazionale si presenta come del tutto casuale, appare difficile ipotizzare che la malattia possa ripresentarsi in gravidanze successive. Concettualmente, appare dunque evidente la differenza fra mutazione de novo vera e mutazione derivata da mosaicismo gonadico parentale. Tuttavia, poichè di fatto non è attualmente possibile eseguire un test per la verifica del mosaicismo gonadico parentale, le due condizioni vengono considerate indistitamente dal punto di vista pratico e, in sede di consulenza genetica, viene sempre attribuito un rischio riproduttivo empirico pari a circa il 5%.