mercoledì 7 maggio 2014

CLONAZIONE: CHE COSA È?

Clonazione - imprinting - impieghi
Cosa è la clonazione?

Non capita raramente di sentir parlare di clonazione, e nei contesti più disparati. L'accezione comune è che la clonazione sia una processo attraverso il quale sia possibile ottenere copie identiche di un organismo. Il concetto è corretto, ma clonare un individuo rimane ancora pressoché impossibile. In molti ricorderanno la pecora Dolly, uno dei primi esperimenti di clonazione, che invecchiò e morì precocemente. Il problema principale della clonazione, a parte le enormi implicazioni etiche, è che, sebbene non sia difficile creare un embrione con un corredo genetico identico a quello di un altro individuo, è attualmente impossibile ricreare tutte le modificazioni epigenetiche che ne consentono lo sviluppo in un individuo sano.

Una delle modificazioni epigenetiche più importanti è l'imprinting, che consiste nella metilazione di alcune regioni cromosomiche in base alla loro provenienza parentale: per alcuni geni, infatti, si ha l'espressione di solo una copia (quella di derivazione paterna o materna), mente l'altra è inibita (espressione monoallelica). Questi geni sono in realtà una minoranza, ma sono fondamentali per lo sviluppo normale dell'individuo. Alcune sindromi note causate da anomalie dell'imprinting sono la sindrome di Angelman, di Prader-Willi e di Beckwith-Wiedemann. Nonostante notevoli progressi, come ad esempio quelli conquistati nell'incremento dell'acetilazione istonica, manchiamo ancora della capacità di manipolare con confidenza i fenomeni epigenetici (l'imprinting in particolare) e ciò limita enormemente le prospettive di successo della clonazione. 

Quali sono le tecniche di base della clonazione?

Come detto sopra, non è poi tanto complicato creare un embrione contenente un corredo cromosomico identico a quello di un altro individuo. La tecnica consiste nel prelevare il nucleo (contenente i cromosomi) da una cellula somatica dell'individuo che si vorrebbe clonare per inserirlo all'interno di un ovulo fecondato dal quale sia stato a sua volta eliminato il nucleo (SCNT: Somatic Cell Nuclear Transfer). In questo modo però i cromosomi del clone provengono tutti da un unico individuo e non da un padre e una madre. Le modificazioni epigenetiche legate all'origine parentale (imprinting) sono dunque del tutto assenti e ciò causa notevoli problemi allo sviluppo di un individuo sano.

Problemi etici legati alla clonazione

gemelle monoziogtiLe commissioni di bioetica di tutto il mondo hanno più volte espresso (giustamente) una posizione di ferma contrarietà alla clonazione a fini riproduttivi. A parte il gap tecnico-scientifico che ancora ci separa da una pratica di questo genere, ben si può intuire la gravità delle implicazioni etiche (anche se va detto che sull'argomento circolano fantasie davvero bizzarre: molti pensano, ad esempio, che clonare un individuo significhi riprodurre un soggetto non soltanto fisicamente uguale all'originale, ma con mentalità, sentimenti e addirittura memoria identici. Ciò è completamente falso: anche se si riuscisse a creare un individuo uguale ad un altro, quest'ultimo sarebbe similissimo al primo soltanto dal punto di vista fisico, ma da un punto di vista personale e caratteriale egli crescerebbe in modo del tutto autonomo e verosimilmente molto diverso, essendo personalità, mentalità ed emotività caratteristiche che si sviluppano preminentemente nell'interazione con l'ambiente; i gemelli monozigoti sono sostanzialmente dei cloni e, come è noto, ogni gemello sviluppa la sua propria personalità, indipendente da quella dell'altro). Più dibattuto è invece il discorso in merito alla cosiddetta clonazione terapeutica, in particolare per quanto riguarda la produzione di embrioni (o l'utilizzo delle blastocisti in eccesso scartate durante un iter di procreazione assistita) per l'ottenimento di cellule staminali embrionali totipotenti che, sebbene di utilità limitata oggi, potrebbero essere di impiego più radicale domani, nel caso in cui il progresso tecnologico ne consentisse un uso più evoluto. Rispetto alla clonazione terapeutica vi sono posizioni contrastanti: alcuni sono fermamente contro, altri sono del tutto favorevoli. Dal punto di vista tecnico va ricordato che le cellule embrionali sono le uniche cellule staminali ad essere realmente totipotenti (a possedere cioè la massima capacità di differenziamento), mentre le cellule staminali somatiche (come ad esempio quelle del midollo osseo di un individuo adulto), sebbene siano state riportate evidenze di transdifferenziamento, hanno una capacità di differenziazione più limitata, essendo sostanzialmente cellule multipotenti.

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