giovedì 22 maggio 2014

MODY: SOTTOTIPI GENETICI

Il MODY (Maturity Onset Diabetes of the Young) è una malattia genetica a trasmissione autosomica dominante caratterizzata da elevata eterogeneità genetica. Sono infatti numerosi i geni che, se mutati, possono dare origine al quadro clinico del MODY. Fino ad ora sono stati identificati 11 sottotipi genetici (da MODY1 a MODY11). Qui sotto una tabella.

SOTTOTIPO
GENE
MODY1
HNF4A
MODY2
GCK
MODY3
HNF1A
MODY4
PDX1
MODY5
HNF1B*
MODY6
NEUROD1
MODY7
KLF11
MODY8
CEL
MODY9
PAX4
MODY10
INS
MODY11
BLK

*precedentemente noto anche come TCF2.

Si definisce MODY il diabete non insulino-dipendente (tipico dell'età adulta) che esordisce prima dei 25 anni, anche se la patologia è caratterizzata da grande variabilità clinica inter e intrafamiliare. Sono infatti riportate notevoli oscillazioni nell'età d'esordio (che può andare anche oltre i 25 anni) e nelle manifestazioni cliniche, che in alcuni casi possono mimare persino quelle del diabete insulino-dipendente. 


Il diabete è una malattia genetica?


Esistono sostanzialmente due tipi di diabete: quello insulino-dipendente (tipo 1) e quello non-insulino dipendente (tipo 2). Il tipo 2 è tipico dell'età adulta ed è frequentissimo. Si stima che in tutto il mondo fino ad 1 una persona su 10 soffra di diabete mellito di tipo 2. Sia il diabete di tipo 1 che il diabete di tipo 2 sono considerate malattie multifattoriali, alla cui patogenesi concorrono cioè fattori genetici, ambientali e clinici (come ad esempio l'obesità). Per fattori genetici si intendono un insieme di varianti (per altro non bene identificate) che nel loro insieme possono conferire suscettibilità allo sviluppo della malattia (ma che da sole non sono sufficienti a causarne la comparsa). Il diabete mellito non è dunque una malattia genetica propriamente detta. Il MODY invece sì: il MODY è una malattia genetica ad ereditarietà autosomica dominante.


Qual è la penetranza del MODY?


Sono stati riportati alcuni casi di penetranza incompleta, cioè di famiglie nelle quali non tutti i soggetti portatori della mutazione sviluppano il diabete. La penetranza sembra essere in correlazione al sottotipo genetico, con valori oscillanti dal 40% fino al 99% (penetranza pressoché completa). In linea di massima, indipendentemente dal sottotipo genetico, la maggior parte delle fonti riporta valori di penetranza piuttosto elevati (intorno all'85%) ed è perciò ragionevole aspettarsi che un soggetto con mutazione sviluppi il tratto diabetico con tutta probabilità.


Ha senso fare il test genetico?


Certamente sì. L'identificazione della mutazione consente di individuare il sottotipo genetico e dunque di fare delle considerazioni terapeutiche e prognostiche specifiche. L'analisi più indicata è il sequenziamento di un pannello che contenga tutti i geni fino ad ora identificati. Test più estesi come l'exome sequencing hanno pochissimo senso.

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